Monza, 19 novembre 2018
Il Motoclub Ducati Monza A.S.D. avvia, nell’interesse della società civile, il progetto “giovani eDucati in moto”.
Un progetto che, in evoluzione di una precedente edizione interna promossa dal 2016 a favore dei figli under 18 degli Associati, si muove nella prospettiva di fornire un più ampio e valido contributo al principio di “responsabilità condivisa” individuato dalla carta europea della sicurezza stradale per assicurare l’incolumità dei cittadini sulle strade.
Basandosi sulla promozione dello sport motociclistico e sull’uso consapevole delle due ruote, l’iniziativa mira a due principali obiettivi: il divertimento e la sicurezza.
In un periodo storico in cui si registra un disinteresse diffuso verso quello che una volta rappresentava un vero sogno, nasce questo progetto di riavvicinamento al “mondo delle due ruote”.
Si vuole informare i giovani, oggi tanto attratti da quanto più in voga in questa loro fascia di età, che esiste il “mezzo”, un vecchio status symbol, certamente un pò ingombrante, che regala libertà pura, non virtuale come quella dei tempi moderni.
E si vuole informare i loro genitori, perché paradossalmente, proprio i 30-40-50enni che hanno la passione per le moto che fa parte del loro DNA da quando erano piccoli, ostacolano questa passione quando a chiederlo sono i loro figli: per paura che si possano far male.
Ecco allora la necessità di lavorare sulla percezione della sicurezza, sia sui ragazzi sia sui genitori, non tanto ponendo l’accento sul continuo sviluppo dei sistemi di sicurezza attiva dei ciclomotori e delle moto, quanto sulla conoscenza dell’educazione stradale.
Nel tendere a questo obiettivo, si focalizzerà l’attenzione ai concetti di “atteggiamento e mentalità”, “stato fisico”, “equipaggiamento”, “osservazione, posizionamento e orientamento nella guida”, in modo che i giovani utenti possano essere eDucati al rispetto delle “REGOLE DELLA STRADA” e non sono a quelle del Codice (della Strada).
Questo si tradurrà nella realizzazione di un programma che, partendo dai fondamenti del Codice della Strada, veicoli i giovani alla conoscenza delle insidie della strada, della dinamica di un motoveicolo (ben noto per la sua precarietà di equilibrio), dell’indispensabilità dell’abbigliamento tecnico (valutato anche con contributi medico-scientifici sui possibili traumi da incidente), delle tecniche di primo soccorso.
Così da aiutare le istituzioni (dal Dipartimento di Educazione Stradale della Federazione Motociclistica Italiana, alle Forze dell’ordine, agli enti scolastici e quelli medico-sanitari) ad una più ampia diffusione della “cultura della sicurezza stradale”, componente essenziale di un insegnamento civico che possa dirsi al passo dei nostri tempi.